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Tonno in scatola, fa bene oppure no? Ecco cosa sapere

Il tonno in scatola è uno dei pesci più consumati nei paesi occidentali e il motivo non è solo il suo sapore, ma anche il suo costo che gli permette di essere un prodotto alla portata di tutte le tasche.

Le proprietà del tonno in scatola

Il tonno in scatola non solo è un prodotto di ottima qualità, ma conferisce i seguenti benefici all’organismo:
È ricco di grassi omega tre che sono fondamentali per l’organismo, perché aiutano a contrastare il colesterolo cattivo e a prevenire le malattie cardiovascolari.
Essendo ricco di proteine e di lipidi di buona qualità, sostiene il metabolismo donando maggiore tonicità ai tessuti.
Contrasta la ritenzione idrica.
È ricco di iodio che è un minerale che ha per l’organismo la funzione indispensabile di mantenere forti i denti, i capelli, e le ossa rafforzando anche le difese immunitarie.
È ricco di proteine il che lo rende il prodotto ideale per chi fa attività fisica
Gli acidi grassi polinsaturi che hanno effetto antinfiammatorio contenuti nel tonno, sembra che riducano il rischio di tumore al seno
Il suo consumo può determinare un abbassamento del colesterolo cattivo.
È un prodotto ideale per chi è a dieta perché ha poche calorie ma ha un alto potere saziante.
È utile alle donne in menopausa perché il suo consumo riduce i livelli di trigliceridi nel sangue.
Riduce il rischio di degenerazione maculare della retina.
È ricco di diverse vitamine, come la vitamina A e le e vitamine del gruppo D, E, B12, e PP, che prevengono l’insorgenza dell’osteoporosi e dell’artrite.
Molte ricerche hanno evidenziato che mangiare tonno in scatola riduce il rischio di demenza senile 21% al 40.
Combatte la sindrome premestruale in quanto favorisce il mantenimento dell’equilibrio ormonale e ha effetti antinfiammatori.
Ha un indice glicemico pari a zero.
Ha proprietà antidepressive.
Le proprietà del tonno in scatola sono notevoli, ed è un alimento fortemente indicato nei regimi alimentari di dieta perché il suo apporto calorico è relativamente basso.
Naturalmente in questo caso andrebbe preferito il tonno al naturale che è ancora meno calorico.
Gli acidi grassi, in particolar modo quelli polinsaturi omega 3, si trovano particolarmente nel tonno al naturale, mentre nel tonno la loro presenza avaria in base al liquido di governo presente nella confezione.
Presenti anche buone concentrazioni di sodio, ferro, fosforo e potassio.

Il tonno in scatola non solo fa bene all’organismo, ma è una alternativa sana quando si ha fretta in cucina, e questo lo rende uno dei pesci più mangiati nel nostro paese, basti pensare che In Italia i consumi di tonno in scatola costituiscono il 20-25 % del consumo complessivo di pesce.

Consigli nella scelta

Per quanto riguarda alla sicurezza delle conserve ittiche, i controlli sono molto frequenti, lungo tutta la filiera. E i livelli di mercurio in genere sono molto al di sotto dei limiti di legge.
Per prudenza, si consiglia alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 3 anni di non superare le 2 porzioni di tonno in scatola a settimana.
Però bisogna prestare attenzione e per scegliere un prodotto sicuro, bisogna partire dall’etichetta: più è ricca di informazioni, maggiore è la serietà del marchio. Oltre alle poche diciture obbligatorie alcune aziende ne riportano altre che sono facoltative, come la specie e l’origine del pesce o quali parti sono state utilizzate.

La provenienza

Quello che compriamo non sempre è pescato e lavorato interamente in Italia perché solitamente il pesce viene congelato a bordo appena pescato e poi trasportato negli stabilimenti.
Qui viene scongelato, cotto a vapore, pulito, porzionato e inscatolato.
La lavorazione può avvenire interamente o in parte in Italia visto che molte aziende hanno anche delocalizzato.

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